giovedì 30 maggio 2013

Capitolo 10

Misteri

Saimon


La bimba seduta su di me è simpatica ma devo alzarmi, devo andare in bagno.
Vedo il ragazzo di fronte sorridere probabilmente pensa che me la stia facendo sotto, ma si sbaglia devo andare a succhiare un po' di veleno personale.
La bottiglia di grappa nel mio borsello pesa, ma è un conforto saperla vicino.
Non posso bere nello scompartimento. Non voglio scandalizzare le due coppie e non voglio fare venire tentazioni al ragazzino.
La cosa migliore è andare in bagno. Qui oltre a svuotare la vescica posso attaccarmi alla mia amica.
Mi manca ed è normale sono un alcolizzato. In valigia ho portato la scorta così sono sicuro.
Arrivo davanti al gabinetto.
Per fortuna è vuoto.
Entro e mi appoggio alla parete.
Accidenti quanto sbatte il treno.
Apro la zip dei pantaloni e mi libero di quel peso.
Poi apro la bottiglia e tiro un gran sorso “Ahh che piacere!” mi dico felice.
Mi sento meglio.
Mi appoggio alla porta per aprirla ma sento una voce cristallina parlare.
Un qualcosa mi blocca.
Forse è solo curiosità.
Aguzzo i sensi e ascolto quella voce angelica.
Capisco che sta parlando al cellulare, qualche parola mi sfugge per colpa del treno ma rimango lì inebetito
“Ciao ... Siamo sul … Se non ci sono problemi … prendiamo il volo e dom...  per mezz...   siamo là. Si... avvisa... sono venticinque... bottino. Si anche...  quattro. No nessuno... capito.”
Saluta e mette giù.
Non esco, non so perchè ma qualcosa mi preoccupa.
Non sembra la conferma delle prenotazioni, sembra come se debba recapitare dei pacchi. “Bottino” “venticinque” “ quattro” a cosa si riferisce???
Quella donna bellissima è inquietante o forse sono io...forse ho bevuto troppo.
Aspetto comunque di sentire che si allontani e poi esco ancora preoccupato e torno nello scompartimento.
Non è cambiato proprio nulla a parte il ragazzo in piedi nel corridoio.
Gli passo vicino e mi blocco.
Puzza di fumo, e non di una normale sigaretta.
E' un po' troppo giovane per fumare certe cose penso, vorrei fargli la predica ma poi lo vedo arricciare il naso.
Anch'io probabilmente puzzo di grappa.
Mi fermo davanti a lui e ci guardiamo.
Uno sguardo lungo e d'intesa.
Nessuno dei due aprirà bocca... nessuno dei due tradirà l'altro...   Almeno per ora.

***
Scendiamo dal treno, saliamo sul pulmann che ci aspetta. L'accompagnatrice ci guarda e ci conta nuovamente per essere sicura che ci siamo tutti. Vedo una smorfia sul bel viso, poi un sorriso si allarga sul bel volto pallido truccato ad arte. Il viaggio sarà breve ci dice con la sua voce melodiosa e cristallina.
Il tempo passa veloce. Ed eccoci arrivati. Dobbiamo scendere. Recuperiamo le valigie e con un sorriso noto il signore solitario aiutare la bella vedova. Lei arrossisce è imbarazzata ma sono sicuro che le piacciano tutte quelle attenzioni.
Scendiamo incolonnati.
Sembriamo mucche che vanno al macello.
Ho per mano la bimba. Quando sono rientrato mi ha fatto festa ed è salita nuovamente sulle mie ginocchia.
Il ragazzo misterioso mi è vicino anche lui tiene la bimba per mano. I miei occhi si posano sulle loro mani e un sorriso si apre sul mio viso. Lui vede e imbarazzato la molla.
“Perchè mi hai lasciato la mano?” chiede quel piccolo angelo.
“Sono sudato” si scusa lui nervoso.
“Fa niente” risponde la piccola stringendogliela di nuovo forte.
Scuoto la testa divertito mentre vedo un sorriso spuntare sul volto del ragazzo.
Ecco l'aereo.
Finalmente.!!
E' sera e non vedo l'ora di sedermi in un posto comodo e schiacciare un pisolino.
Chissà cosa ci daranno per cena??
Salgo e mi siedo. Sono posti da due. Il ragazzo misterioso si siede a fianco a me sulle sue ginocchia la piccola.
Davanti si sistemano i due sposini innamorati mentre dietro ovviamente il signore e la signora che si mangiano con gli occhi ma che non hanno ancora avuto il coraggio di sfiorarsi.
Partiamo finalmente lasciamo l'America...   vedremo presto i cieli dell'Italia.

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